Antivigilia del Natale 2009. Il treno che mi porta a
casa ha superato la metà del viaggio e il sole si avvia al tramonto. Mi
sorprende una telefonata che non mi aspettavo: «Del libro me ne
occupo io».
M’ero imbarcata in un
progetto di Scrittura – all’interno del più complessivo Nisida come Parco
Letterario e Naturale – che prevedeva la pubblicazione di un volume di Racconti
nella primavera.
I Racconti erano pronti,
ma se e come saremmo arrivati all’effettiva pubblicazione, non lo
sapevo ancora. Da scuola, mi avevano assicurato che qualche euro (poca cosa) erano
pronti a spenderlo, e avevo chiesto un preventivo ad alcuni editori.
Mario Guida era già stato
più volte a Nisida, in occasione di alcune manifestazioni, ci aveva fornito un
bel po’ di libri per la nostra Biblioteca e noi partecipavamo al Leggiamoci fuori scuola, organizzato,
sotto la sua egida, da Angela Procaccini.
Ero anche andata a
parlargli del progetto in corso. Era stato ruvidamente gentile, m’aveva offerto un ottimo caffè,
ma non mi aveva fatto alcuna promessa. Quando – ed erano passati dei mesi – mi chiamò
per dirmi che ci avrebbe regalato la pubblicazione dei Racconti per Nisida ne fui strafelice. Non solo perché mi risolveva
un grosso problema, ma perché mi sembrava del tutto giusto che quel libro fosse
pubblicato dell’editore storico della città.
Poi ci regalò anche la
pubblicazione di Racconti per Nisida e l’Unità
d’Italia e Racconti per Nisida, isola
d’Europa.
Dei tanti momenti passati con
lui, ricorderò soprattutto un pomeriggio, quando a me e alla mia collega-amica
Adele fece vedere le decine e decine di foto che testimoniano che cos’è stata,
nella vita culturale di Napoli la Saletta
Rossa di Guida: un pezzo di storia, che ci raccontava con passione.
Non c’era
niente del carattere burbero di cui portava fama, piuttosto un’emozione forte e
uno scintillio di giusto orgoglio negli occhi e nella voce.
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