Leggo
La città straniera, il primo libro
pubblicato da Ada Murolo – di cui mi colpiscono la sobrietà dello stile
raramente presente in un’opera prima edita da una piccola casa editrice (in
questo caso Città del Sole, 2008) e il pervasivo senso di morte, assente nell’ultima
opera dell’autrice, Si può tornare
indietro – e mi ritrovo a riflettere su un particolare.
Contrariamente
a quanto detto anche durante la presentazione, pochi giorni fa, al
Chiostro di San Giorgio del suo ultimo volume, la mediterranea Reggio Calabria e la mitteleuropea Trieste non
sono città diversissime.
Hanno un fortissimo nucleo comune. Sono
entrambe città di confine. Con l’unica differenza che Trieste lo sa e Reggio
no.
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