venerdì 14 aprile 2017

Pensieri del Venerdì Santo







Il Venerdì santo è davvero il giorno di ogni uomo.

Non ho difficoltà a immaginare che ci siano persone che, nel corso della loro vita, non hanno mai sperimentato una gioia. Ma mi sembrerebbe impossibile trovare, al contrario, qualcuno che non ha mai conosciuto il fallimento, la malattia, il dolore atroce: tutti anticipi della morte che, comunque, tocca tutti, anche chi, eventualmente, fino a quel momento, non avesse sofferto mai.

È il giorno che raccoglie tutto il dolore del mondo: le atrocità della storia, le desolazioni nascoste, i pianti sconosciuti, le ferite individuali, le vite spezzate.

Forse, per i cristiani, è il giorno più giusto per farsi gli auguri di buona Pasqua.

Perché il dolore, la sofferenza, la morte, in tutte le loro forme – per quanto cerchiamo di metterle tra parentesi, di farci una corazza di indifferenza o di stoicismo – sono lì: ci investono, ci trafiggono, ci riempiono.
 
Il difficile è credere che, oltre ogni morte, oltre ogni sofferenza, per quanto atroce, c’è la speranza delle Resurrezione.

Nessun commento:

Posta un commento