Il vento schiaffeggia le
foglie rimaste sugli alberi del cortile, il mare, in lontananza corre alto e
veloce, il grigiore diffuso nasconde le isole all’orizzonte, l’atmosfera è
tutta impregnata della pioggia che va e viene da una settimana e in attesa di
quella che, certo, ricomincerà a fare tra qualche ora.
A riscaldare questo
pomeriggio d’autunno, nell’aula Dinacci, ci sono solo parole. Quelle che
Maurizio de Giovanni riesce a far dire e, soprattutto, a far scrivere ai
ragazzi e alle ragazze che partecipano al nostro Laboratorio di Scrittura.
Abbiamo ormai superato la
metà degli incontri con gli autori. Ci sono già stati Daniela de Crescenzo,
Viola Ardone, Patrizia Rinaldi, Antonio Menna, Valeria Parrella. Ci saranno
Gianni Solla, Massimiliano Virgilio, Carmen Pellegrino e Riccardo Brun.
L’argomento scelto per
quest’anno non è semplice. Si parla di articoli della Costituzione, si fanno
confronti tra quello che padri e madri hanno scritto e l’esperienza quotidiana
dei nostri giovani ospiti.
A scuola, mi piacciono le
sfide difficili, ma le affronto con i piedi per terra, senza illusioni.
Eppure, non finisco di
meravigliarmi di come le parole – le parole che si ascoltano e quelle che si dicono:
magari con difficoltà, pensando di non avercele proprio dentro – riescano a far
brillare gli occhi.
A illuminare di istanti d’estate
anche novembre.
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