lunedì 12 settembre 2016

La Consolazione di Pellaro





La Madonna della Consolazione, protettrice di Reggio Calabria – oggi è la sua festa –  è raffigurata in un quadro che, dall’Eremo, sua casa abituale, viene, il primo sabato di settembre, portato in processione fino al Duomo, dove risiede fino all’ultima domenica precedente l’Avvento. La processione di Festa Madonna continua ad essere uno dei momenti di maggiore identificazione dei reggini con la loro storia e le loro tradizioni.

Ma nelle contrade reggine esistono altre Madonne della Consolazione.  (Qualcuno è mai riuscito a contare tutti gli appellativi dati alla Madonna e tutti i quadri, statue, scritti a lei dedicati?)


Una leggenda racconta che anticamente un vascello naufragò ad Occhio di Pellaro. Trasportava un quadro della Madonna del Lume, che, rimasto miracolosamente intatto, venne portato in una contrada che prese, appunto, il nome di Lume. Successivamente, in quel luogo, venne costruita una chiesa dedicata alla Madonna del Carmine, per la presenza di un altro quadro dedicato alla suddetta Madonna, opera di Rinaldo Naldi, poi collocato in una cappella in contrada Nocille. 

Il titolo di Mater Luminis, Madonna del Lume, venne dato alla chiesa nuova, costruita, tra il 1928 e il 1938, dove s’era riformato il paese dopo il grande terremoto. Nove settimane prima della sua festa, la vara della Madonna del Carmine viene tuttora spostata nella chiesa della Mater Luminis e poi, il 16 luglio, riportata al suo posto con una solenne e affollatissima processione. 

Ora che Pellaro è di molto cresciuta, è stata costruita una chiesa nuova, più grande e bella, non lontano dalla stazione ferroviaria. Dà l’idea di un ferryboat o di un barcone di costardelle. Poco lontano, al di là dei binari, c’era una chiesetta che, nel terremoto del 1908, sprofondò nel mare. C’è una foto, relativa a quella tragedia, di una barca dentro una chiesa sventrata: non so se si tratti proprio di quella. Nella chiesetta si trovava un quadro della Madonna della Consolazione: anche questo, incredibilmente, si salvò. 

Ritrovato in un magazzino, il quadro sta adesso nella sagrestia della chiesa nuova. In un azzurro luminoso sta immersa la Vergine col bambino, coronata da due piccoli angeli, con a lato San Francesco e Sant’Antonio. Sotto la Madonna, Pellaro com’era: la conca del mare, le case quasi a pelo d’acqua, il verde, la grande villa dei Nesci.

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