martedì 1 marzo 2022

Da Ettore a Zelensky

 

Foto tratta dal Web

E tu onore di pianti, Ettore, avrai, ove fia santo e lagrimato il sangue per la patria versato, e finché il Sole risplenderà su le sciagure umane.

Molto del meglio della civiltà occidentale è espressa in questi versi di Foscolo che ben poco hanno di roboante mistica della guerra e molto del drammatico dovere di difendere la propria terra, la propria gente, anche in condizioni di chiara inferiorità, quando si sa che si perderà: tutto, anche la vita, ma conservando l’onore di chi ha fatto, dignitosamente, il proprio dovere.  Meritando, quindi, di essere tra quelli cantati da Kavafis: Onore a quanti in vita / si ergono a difesa di Termopili.

In molte occasioni il termine “storico” è (stato) usato talmente a sproposito da risultare fastidioso. Ma la tragedia che si sta consumando in Ucraina impone davvero, come ha detto oggi Mario Draghi al Senato, in un intervento forte, lucido, appassionato, da grande leader internazionale, di “fare i conti con la storia, non quella passata ma di oggi e di domani”.

È uno snodo, largamente inatteso, questa guerra, che cambierà il volto dell’Europa e, quindi, del mondo. Tanto decisivo di aver già opacizzato e messo sullo sfondo un’epidemia terribile e provocato un ripensamento dell’Europa che non potrà non avere conseguenze di lungo periodo.

Chi studierà la storia tra cinquanta o cento anni probabilmente dovrà fare i conti tra il prima e il dopo rappresentato, di fronte alla follia espansionista di Putin, dal commovente eroismo del popolo ucraino e del suo presidente Zelensky. (Che, a differenza di Ettore, non perderà).

Ripreso su Zoomsud : http://www.zoomsud.it/index.php/commenti/108348-l-intervento-da-ettore-a-zelensky


 

 

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