Un libro è una scelta personale, che – al di là del valore oggettivo del testo – dipende non solo da interessi e gusti del lettore, ma anche dal momento particolare (in termini emozionali) in cui ciascuno affronta la lettura. Ma se qualcuno mi chiede di indicare qualche testo per questa estate – che, si spera, dovrebbe segnare l’inizio vero del post pandemia – questi sono i libri che suggerirei tra quelli che ho letto dal gennaio 2021 (alcuni pubblicati non di recente).
In ordine alfabetico, nove romanzi:
Ashley Audrain, La spinta, Rizzoli. Dei tanti (troppi?) libri che affrontano la maternità, uno dei più forti, complessi, coinvolgenti.
Alessandro Barbero, Alabama, Sellerio Il professore conferma le sue doti anche di romanziere (dei suoi romanzi, a me piacciono soprattutto Gli occhi di Venezia e Romanzo russo) con questa sorta di lungo monologo dal linguaggio fluente. Lo aspetto, questo romanzo, anche in versione audiolibro e sulla scena teatrale.
Giuseppe Berto, La Fantarca, Rizzoli. Pubblicato alla fine degli anni Sessanta, un piccolo testo di divertita, gentile fantascienza su come superare la Questione meridionale: inviando sul pianeta più lontano i calabresi.
Maria Grazia Calandrone, Splendi come vita, Ponte alle Grazie. Il racconto, in una prosa fortemente poetica, dell’amore assoluto verso la madre adottiva. Parole che, anche quando affrontano il buio dei sentimenti, luccicano.
Francesca Mannocchi, Bianco è il colore del danno, Einaudi. Libro aspro, duro, scorticante sull’esperienza della sclerosi multipla. Fa male al cuore. Bellissimo.
Ottiero Ottieri Donnarumma va all’assalto, Garzanti. L’autore non è del tutto chiaro, neppure con se stesso, ma questo romanzo, pubblicato alla fine degli anni Sessanta, dice sul Mezzogiorno più di dieci trattati.
Carmen Pellegrino: La felicità
degli altri, La Nave di Teseo. Un libro sull’ombra, che apre alla speranza.
Scritto per sottrazione, riesce ad essere evocativo: anche di un linguaggio più
adatto al post pandemia.
Claudio Piersanti Quel maledetto Vronskj, Rizzoli. La storia tenue, delicata, bella di un amore, vista dalla parte di un uomo: piccolo e grande nello stesso tempo.
Sara Quigley Sinfonia Leningrado, Neri Pozza. Non sarà mai annoverato tra i testi letterari importanti, ma questa storia che ha al centro la composizione ed esecuzione della Settima Sinfonia di Shostakovic durante l’assedio di Leningrado merita d’essere conosciuta.
Tre saggi:
Maria Teresa Giaveri Lady Montagu e il dragomanno, Neri Pozza. Un racconto storico sui preludi del vaccino antivaiolo. Stile sobrio, accende la curiosità. Molto interessante.
Giuseppe Lupo La Storia senza redenzione. Il racconto del Mezzogiorno lungo due secoli, Rubbettino. Un saggio che induce alla riflessione e merita un dibattito ampio sulla non positiva ricaduta che la sua narrazione ha avuto sul Sud.
Jana Radow Alessandro Speciale Mario Draghi, l’artefice, Rizzoli. Un libro sul salvataggio dell’euro, che diventa una fortissima esaltazione del valore delle parole, quando pronunciate da chi ha autorevolezza. Tanto che diventa epico il momento in cui, il 26 luglio 2012, Draghi scandì il famoso Watever it takes «“Ma c’è un’altra cosa che vorrei dirvi. Nell’ambito del nostro mandato, la BCE è pronta a fare tutto il necessario per preservare l’euro”. Forse legge lo scetticismo sui volti dei presenti. Lascia un’altra pausa e aggiunge, in tono risoluto: “E credetemi: sarà sufficiente”»
Se resta ancora tempo e voglia, propongo ancora tre libri, su cui ho un interesse personale:
Cecilia Latella Seminare d’estate, Amazon, un romance ambientato nei luoghi e al tempo della battaglia di Castelfidardo.
Maria Franco Conchiglie/ Tra la Calabria e Nisida: memorie di una ragazza anni Cinquanta, Guida editore: un mio piccolo memoir, acquistabile su Amazon e sugli altri siti web
Maria Franco (a cura di) Liberare il futuro. Leggere e scrivere a Nisida al tempo della pandemia. Guida editore, l’ultimo del progetto Nisida come Parco letterario e naturale, a breve in libreria.
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