Qualche ora di
giardinaggio, all’alba.
Il termine non è
precisissimo perché non di giardino, per quanto piccolo, si tratta, ma delle
piante, ornamentali e da cucina, che stanno sul balcone.
Celebro così il primo
giorno di vacanza (formale; di fatto,
sto lavorando al prossimo anno).
Non conosco niente di più
pacificante che piantare, togliere le erbacce, potare, rinvasare.
La mente si libera, il
cuore si allarga.
Sarà che, nel profondo,
mantengo geni contadini.
Fossi nata solo qualche anno prima, m’avrebbero
mandato in campagna, non a scuola.
Sono grata d’aver
studiato, d’aver passato buona parte della mia vita a leggere.
Ma resto convinta che le
uniche persone che sperimentano davvero, nel profondo, il senso della vita sono
i contadini. E i poeti.
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