La data
inizialmente prevista era un’altra. Ma una serie di circostanze hanno fatto sì
che il Laboratorio di Scrittura che ha prodotto Le parole felici – Esercizi di immaginazione a Nisida iniziasse,
come già era accaduto altre volte, il 23 settembre. Ovvero il giorno del
trentesimo anniversario dell’uccisione di Giancarlo Siani. Una causalità carica di senso per un lavoro
dagli espliciti obiettivi sociali e destinato a materializzarsi in un libro,
pubblicato grazie ai proventi del Premio
Siani, vinto nel 2014 da Parole dome
Pane – La Sintassi di Nisida, oltre che alle vendite di Fuori –Racconti per ragazzi che escono da
Nisida, entrambi editi da Caracò.
Un’altra casualità, altrettanto carica di emozioni ha
accompagnato il primo sfogliare di pagine del libro, avvenuto anch’esso in una
data imprevista, il 2 marzo. Ottavo anniversario della morte di Roberto
Dinacci, che anche Nisida - dove la stessa aula dove si svolge il Laboratorio di Scrittura - ha mostrato come la politica possa essere davvero, restituendo identità alle singole persone, la presa in carico di annose problematiche sociali.
Due ragazzi animati da un sogno di verità e di
bellezza, che distruggessero la morte e facessero, nella nostra terra, fiorire la giovinezza.
Come a suo modo è un piccolo sogno quello di un libro, un altro ancora, che cerca di essere uno spazio in cui ragazzi e ragazze possano incanalare parole ed emozioni che, magari, non sapevano neppure di avere.
Come a suo modo è un piccolo sogno quello di un libro, un altro ancora, che cerca di essere uno spazio in cui ragazzi e ragazze possano incanalare parole ed emozioni che, magari, non sapevano neppure di avere.
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