In altre
parole è il primo libro scritto in italiano di Jhumpa Lahiri (edito da Guanda).
Un piccolo testo, emozionante per due motivi.
Perché un’autrice di fama internazionale racconta come e perché
affronta il rischio di usare una lingua non sua (tra l’altro, una lingua che ha
certo molti meno lettori dell’inglese).
Perché il suo racconto può essere, per il lettore
italiano, una bella occasione per riflettere sulla nostra lingua, per
riconoscerne la ricchezza, per sentirne tutta la potenzialità di generare nuova
conoscenza e nuova bellezza. (E, magari, anche, il senso di identità e di
appartenenza che una lingua contiene in sé, dono per chiunque voglia coglierlo).
Ho un motivo di gratitudine personale nei
confronti di Jhumpa Lahiri per la sua passione nei confronti dell’italiano.
Qualche anno fa, una sua intervista sulla nostra
lingua mi fa fatto luce e compagnia in tutto il lavoro che ha portato a La Grammatica di Nisida.
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