Quand’ero ragazzina – affascinata dalle gonnelline di pizzo bianco di Lea Pericoli, ma anche dagli scambi di Pietrangeli e Sirola, che avevo visto in allenamento a Reggio (ci avevano portato con la scuola) – avrei tanto voluto giocare a tennis. Non me lo potevo permettere, ma mi è rimasto il gusto di seguire qualche campione (Steffi Graf, la mia preferita). Al Circolo del tennis di Reggio ci sono andata, da grande, in epoca Italo Falcomatà, solo per alcune rappresentazioni teatrali (memorabili per la bravura degli attori, una splendida Vanessa Redgrave, per esempio, ma anche per la tremenda umidità della sera) e, successivamente, per la presentazione di libri di scrittori amici.
Mai avrei pensato di presentare, in quello splendido contesto di verde, un mio libro. Grazie agli organizzatori di Fantastica, fiera del gioco e del fumetto che ha dato, quest’anno, uno spazio agli scrittori, mi sono trovata davanti, insieme ad alcuni adulti, una numerosa platea di giovanissimi, lì, naturalmente per altro, alcuni dei quali mi hanno seguito con, per me insospettabile, interesse.
Grazie a tutti. In particolare a Simone di Maio che mi ha invitato. E ad Anna Foti, la giornalista che mi ha intervistato, per la sua intelligente lettura di Conchiglie.
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