Pomeriggio d’inizio agosto. Mi sembra di stare nel forno, come quando, da bambina, mi facevano entrare a raccogliere le briciole del pane biscottato. Ma, quello, era un caldo quasi tiepido, questa è arsura che brucia le vene.
Sotto un tronchetto della
felicità diventato albero ombroso, conversazione tra cugini che vivono tutti fuori e tornano il Calabria in vacanza.
Il figlio di F. scopre che sto in carcere. La notizia lo sorprende e
lo turba.
Cosa hai fatto di così grave per stare in carcere?
Provo a prenderla con ironia:
Prima mi sono laureata, poi ho preso una specializzazione…
Mio cugino N. scherza:
E che c’era bisogno di tanto? Facevi una rapina… Anche se con una
rapina, trent’anni non li facevi…
Ma il bambino non ride. Gli
riesce difficile il concetto di carcere minorile.
Non gli pare possibile che ragazzi abbiano fatto cose così gravi da.
Io non ho fatto niente…
Mentre parliamo, dal cellulare
arriva la notizia che nel carcere minorile di Airola ci sono stati dei problemi
e che, con urgenza, il ministro Orlando ha nominato direttore protempore il
direttore di Nisida.
Gli faccio tutti i miei auguri,
di cuore.
Buon vento, direttore. Fresco.
Respirabile.
Nessun commento:
Posta un commento