La narrativa calabrese (da Mimmo Gangemi a Gioacchino Criaco, ad Angela Bubba, a
Domenico Dara, e Vins Gallico e tanti altri) non ha i limiti della narrativa regionale: è buona narrativa italiana
e, in alcuni casi, supera anche i confini nazionali.
I lettori calabresi, invece,
raggiungono sì i vertici delle classifiche, ma quelli in negativo: sono
pochissimi, una percentuale preoccupante per lo stato di salute culturale della
regione.
Non sono poche le iniziative delle
istituzioni, delle scuole, di librerie ed associazioni che cercano di
sviluppare la lettura in Calabria.
Giuseppe Laganà ed io ne promuoviamo
una nella periferia sud di Reggio.
Giovedì 17 agosto, alle 21, nel
cortile della scuola elementare Cassiodoro,
Aldo Varano intervisterà Mimmo Gangemi. Venerdì 18 agosto, alle 21, si
intervisteranno a vicenda Antonio Calabrò e Pasqualino Placanica. Sabato 19,
alle 21, nella piazza della chiesa di San Filippo, lo faranno Giuseppe Laganà e
Ada Murolo, con la presenza di Erasto Trujillo.
E poiché cultura e coltura hanno
la stessa radice, le conversazioni saranno accompagnate da assaggi doc
preparati da Gianna e le sue sorelle.
Sia scrivere che leggere sono
attività solitarie. O, meglio, partono come attività solitarie ma trovano
compimento nella comunità. Uno scrittore senza lettori può produrre anche un
capolavoro, ma sarebbe un capolavoro muto. Ed ogni lettore, in realtà, fa rete
con gli altri lettori in quello che è un processo collettivo di comune crescita
di intelligenza e sensibilità.
Ogni volta che autori e lettori
si incontrano si apre un’opportunità di arricchimento reciproco, di pensieri nuovi
che possono nascere e dare a ciascuno una carta in più per affrontare l’avventura
che tutti ci accomuna: quella della vita, nel tempo e nello spazio che ci tocca
attraversarla.
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