«Santa Maria, donna del riposo, accorcia le
nostri notti quando non riusciamo a dormire. Come è dura la notte senza sonno!
(…) Mettiti accanto a noi quando, nonostante i sedativi, non ce la facciamo a
chiudere occhio, e il letto più morbido diventa una tortura, e dalla strada i
latrati del cane sembrano dar voce ai gemiti dell’universo. (…) Sorveglia il
riposo di chi vive solo. Allunga nei vecchi i sipari del sonno, corti e leggeri
come veli di melagrana. Tonifica il dormiveglia di chi sta in ospedale sotto un
pianto di flebo. Rasserena l’inquietudine notturna di chi si rigira nel letto
sotto un pianto di rimorsi. Acquieta l’ansia di chi non riposa perché teme il
sopraggiungere del giorno. Rimbocca gli stracci di chi dorme sotto i ponti. E
riscalda i cartoni con cui la notte i miserabili si riparano dal freddo dei
marciapiedi.» Don Tonino Bello, Maria donna dei nostri giorni
Per molti anni, da ragazza, ho avuto sul mio
letto una qualche riproduzione (a quel tempo non mi piaceva granché, adesso, se
ne vedo qualcuna di simile, mi lascia un senso di dolcezza) della Madonnina del
riposo di Roberto Ferruzzi (nella foto).
L’ho scoperto da poco cercando, su internet, qualche
riferimento ad un titolo che mi sembra tra i più dolci con cui invocare la
Vergine, soprattutto quando il riposo ci è pena e fatica. Quando, ancora
piccoli, già cresciuti e ormai anziani, tutti vorrebbero una madre che tutta la
notte li tenga in braccio – che contenga il
mare agitato delle nostre ansie, dei nostri rimorsi, del nostro dolore, l’oltre
gonfia delle nostre paure.
Santa Maria del riposo, fai scorrere lente le ore
di chi, quieto, abbandona al cuscino la stanchezza del giorno e alleggerisci il
tempo di chi, da solo o in un letto condiviso, squieto, veglia in solitudine.
Non abbandonare chi può contare solo su di te nell’ansiosa solitudine della
notte.
Placa le inquietudini del presente e il dolore
temuto dell’indomani. Pacifica nel sonno i fantasmi nutriti dal buio che
strangola la fiducia di giorni nuovi. Acquieta il respiro di chi al buio si
sente soffocare dai nodi che si stringono in gola e sul cuore.
Non abbandonarci, soli, nei piccoli orti d’ulivo
di troppe notti, Santa Maria, donna del riposo.
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