Con gli ultimi, “nominati”
oggi, 54 libri iniziano il percorso che porterà, attraverso varie tappe, al
vincitore dello Strega 2020.
Il vincitore, con buone
probabilità di azzeccarci, sembra già esserci e anche la cinquina, almeno nei
quattro quinti.
Mi dispiace, e molto, l’assenza
de Il treno dei bambini di Viola
Ardone. Magari, ci penserà il Campiello.
E sono contenta, tanto,
della presenza di ben due libri in cui si parla di Calabria: Quello che resta dei nostri amori di
Olimpio Talarico e Nessuna notte è
infinita di Francesca Presta.
Per una regione che ha
visto un solo conterraneo, Corrado Alvaro, vincere uno Strega (Quasi una vita, nel 1951) è la
certificazione di avere diritto, anche letterariamente parlando, ad un’attenzione
nazionale.
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