domenica 29 marzo 2020

Quando chissà, ma un nuovo libro verrà






C’è un’emozione particolare quando si correggono le bozze. La sensazione di essere, dopo una lunga corsa, a pochi passi dal traguardo: ecco, un nuovo libro sta per nascere.

Ieri, ho corretto le bozze del libro di Nisida 2020. Ma con la stessa sensazione di sospensione che occupa questi nostri strani giorni. Chissà quando questo libro, effettivamente, vedrà la luce, quando potrà essere presentato e distribuito.

Ma, anche, con un’altra emozione. Come non bisogna essere grandi cuochi per sapere che non tutte le ciambelle escono col buco, è facile intuire che, per quanto ci si metta stessa cura e stesso amore, non tutti i libri riescono uguali.

Negli scritti degli autori e dei ragazzi del libro che verrà c’è una verità sui ragazzi di Nisida così limpida, così immediata che, mi auguro, possa essere letta da quelli cui toccherà mettere riparo ai guasti sociali che l’epidemia in atto sta aggravando.

venerdì 27 marzo 2020

Cronache da un'epidemia 15





Ho sempre amato romanzi e film di carattere storico e sono sempre rifuggita da quelli di fantascienza. Per amore della storia, certo. E, anche, per una forma di autotutela: i draghi del passato, quelli reali, mi sono sembrati sempre più gestibili di quelli, fantasticati, del futuro. Ora mi trovo, come tutti, ad affrontare uno scenario che, della fantascienza, ha già bruciato (e non è per niente finita), intere biblioteche e filmografie: sciocchezze e pinzillacchere rispetto alla nuda cronaca. 

Nell’hinc et hunc d’una apocalisse in fieri, tocca intessere la storia futura. O il futuro della storia. Cominciando ad affrontare, del presente, non solo la drammatica crisi sanitaria, ma quella economica che rischia di far morire di fame non pochi nel nostro paese (magari, quanti e più di quelli uccisi dal virus?), travolgendoci in una crisi sociale davvero epocale.

La prima pagina del Mattino si riferisce al terremoto dell'80. Il titolo, rivolto governanti: locali, nazionali, europei, vale per oggi.

giovedì 26 marzo 2020

Cronache da un'epidemia 14





Sulla pagina fb di Nisida, con Nisida nel cuore, sto ogni giorno pubblicando un racconto tratto da uno dei nostri libri. Ci avevo pensato, ma non avrei dato seguito all'idea se non fosse arrivato l'invito di una signora che ci segue, sostenuto da uno degli scrittori che collabora da anni con noi. Poiché l’attenzione ai nostri testi è stata sempre inferiore a quella riservata ad altre, ottime, attività dell’Istituto, la reazione mi ha sorpreso. Non per il numero di like (contenuto), ma per chi mi ha scritto, non solo da Napoli, per dirmi che questi racconti li sta scaricando per utilizzarli con i propri alunni in tempi di didattica a distanza e, magari, dopo.


Piccolo segno, forse, che c'è chi sa che poi – in questo dopo difficile da delineare nei suoi tempi – bisognerà affrontare uno shock a memoria collettiva mai visto: uno shock economico, sociale, educativo. Avremo un’emergenza che ci presserà da ogni parte. È vero che, di questi tempi, mantenere lucidità per le ore presenti (dal mattino alla sera di ogni singolo giorno) già non è sempre facile. Ma è tempo di prepararsi. Guardare oltre. Anche per ciò che riguarda i ragazzi a rischio delle nostre periferie, quelli per i quali la strada sarà ancora più complicata. Chi ha compiti educativi, deve cominciare a orientare le forze. Parafrasando la Yourcenar, bisogna affrettarsi ad ammassare granai. Perché sarà molto dura. Ma, probabilmente, entusiasmante.