venerdì 27 marzo 2020

Cronache da un'epidemia 15





Ho sempre amato romanzi e film di carattere storico e sono sempre rifuggita da quelli di fantascienza. Per amore della storia, certo. E, anche, per una forma di autotutela: i draghi del passato, quelli reali, mi sono sembrati sempre più gestibili di quelli, fantasticati, del futuro. Ora mi trovo, come tutti, ad affrontare uno scenario che, della fantascienza, ha già bruciato (e non è per niente finita), intere biblioteche e filmografie: sciocchezze e pinzillacchere rispetto alla nuda cronaca. 

Nell’hinc et hunc d’una apocalisse in fieri, tocca intessere la storia futura. O il futuro della storia. Cominciando ad affrontare, del presente, non solo la drammatica crisi sanitaria, ma quella economica che rischia di far morire di fame non pochi nel nostro paese (magari, quanti e più di quelli uccisi dal virus?), travolgendoci in una crisi sociale davvero epocale.

La prima pagina del Mattino si riferisce al terremoto dell'80. Il titolo, rivolto governanti: locali, nazionali, europei, vale per oggi.

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