lunedì 25 giugno 2018

A Chichita Calvino






Non ricordo l’anno né il mese. Certo, in quei giorni, una qualche rivista aveva ripreso un carteggio: “Non posso vivere fuori dal cerchio magico del nostro amore”, o qualcosa di simile. Parole non scritte per lei.

Scartando quel pacchetto di libri e leggendo il biglietto d’accompagnamento (purtroppo disperso), mi chiesi: Com’è che sapeva di Nisida e del suo carcere? Chi le aveva detto che stavamo provando a riorganizzare una Biblioteca? Com’è che, quale fedele custode dell’opera del marito, aveva pensato anche a noi?

Non avevo risposte da darmi. Ma avvertii una sensazione particolare: come se m’avesse sfiorato un vento leggero e tagliente: lo spirito della Letteratura.

giovedì 21 giugno 2018

Un'estate di libri




È bello festeggiare l’inizio dell’estate scegliendo volumi in libreria.

Al premio La vittoria più bella, organizzato dall’associazione Claudio Miccoli (26 maggio) il video su Malala realizzato a Nisida ha ricevuto una menzione speciale, ma i ragazzi del liceo Cartesio di Villaricca ci hanno regalato il buono libri, a loro toccato in quanto vincitori.


Oggi, il buono si è trasformato, per Martina e Valentina, in una scelta allegra e certosina per far rientrare tutti i desideri del gruppo ragazze nel budget a disposizione, e nella felicità di quattro pesanti bustone, un ricco bottino di parole, da portare a Nisida e condividere con le compagne.


Una scelta completamente autonoma (li avessi scelti io, non avrei comprato nessuno di quei libri): un soffio rinfrescante di libertà in un percorso, quello del carcere, dove molto, se non tutto, è eterodiretto.

lunedì 18 giugno 2018

Sangue giusto, il libro giusto da leggere adesso





Dei libri saliti sul podio dello Strega giovani, due li avevamo votati anche a Nisida. E, nella cerimonia di premiazione alla Camera, (è stato il primo anno che abbiamo fatto della giuria ed è stata una bella esperienza e anche l’essere a Montecitorio lo è stato), Martina ha sorriso contenta. Ma, poi, si è dispiaciuta, (e io con lei) perché non c’è salito il libro che, per la nostra giuria, avrebbe dovuto vincerlo, lo Strega giovani.

Il libro non è entrato neppure nella cinquina dello Strega-Strega e, quindi, non avrà i riflettori che toccano ai libri finalisti del premio letterario che resta tuttora il più importante in Italia.

Mi auguro che venga, però, letto tanto: per almeno tre motivi.

Perché è un buon romanzo, che lega passato e presente in una vicenda che attraversa il Novecento e i nostri anni.

Perché affronta, tema ben poco trattato nella nostra narrativa, la fase coloniale italiana (nella fattispecie la nostra presenza in Etiopia).

Perché illumina su come vennero messe in atto le follie razziste (di solito vediamo gli effetti delle leggi razziali sugli ebrei, qui le vediamo sulle popolazioni nere).

E' proprio il libro giusto, da leggere adesso.