Siamo esseri naturali,
sottoposti ai ritmi del nascere, crescere, morire. Esseri fragili che un virus
può sterminare. Ma non siamo equivalenti ai papaveri o ai gatti (amo entrambi,
soprattutto i gatti, che, talora, mi sembrano più divini degli uomini). Siamo qualcosa di oltre il naturale. E, per questo, è nostro compito “soggiogare e
dominare la terra” (Genesi 1, 26-28). A superare il nemico invisibile che sta
mettendo in pericolo il nostro permanere nel mondo, sarà la nostra dimensione oltre: la ragione che comprende e
domina, che produce la scienza, la tecnica e l’industria che, alla fine,
produrrà farmaci e vaccini adeguati.
Come tanti, anch’io, nei giorni scorsi, ho
ripreso in mano I promessi sposi, e
ho riletto i cap. 31 e 32 (bellissimo il racconto che ne ha fatto Gianfrancesco
Turani nel suo Il diario del virus n.
15). Penso a quando, tra cento o più anni, qualcuno narrerà questi giorni,
facendo un nudo elenco di tutti gli errori ed omissioni che ci hanno impedito
di contenere il contagio fin dal suo primo apparire. Dovrà sembrare molto
strano ai nostri discendenti che un tempo, come il nostro, così scientifico, così tecnologico si sia fatto imbrigliare da superstizioni e varie non meno gravi di quello che successe 390
anni fa.
Dicono che, per la spagnola, ci furono 500milioni
di contagiati e decine di milioni di morti. Il mondo, insomma – magari senza di
noi o senza quelli che amiamo – sopravvivrà. Ho letto di scenari ipotizzati da
questo o quell’intellettuale, mi è piaciuto molto quello che ha scritto
Grossman*, guardo con parecchio scetticismo a chi, sui social, immagina futuri
idilli di baci e abbracci con parenti e amici. Ricominceremo, penso, ognuno a
modo suo. Molti, con passi incerti. E, forse, non saranno pochi quelli che usciranno per un solo compito al giorno e poi torneranno a casa, a
cercare, nell’incerto inizio del mondo nuovo, ancora un pezzo di se stessi.
https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/03/19/news/dopo_la_peste_torneremo_a_essere_umani-251730090/
Prima e seconda immagine dall'alto dal Web. La terza è un arcobaleno su Nisida
Prima e seconda immagine dall'alto dal Web. La terza è un arcobaleno su Nisida
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