lunedì 27 giugno 2022

Microstorie: Due Sante per un compleanno

 

Eremo di Camaldoli, Napoli


Amo per natura la grandezza, e non le cose brutte, ma ricche e belle.

Santa Maria Maddalena de’ Pazzi

Da quando aveva memoria, per tantissimi anni, il compleanno di Elisa era coinciso, nel calendario liturgico cattolico, con santa Maria Maddalena de’ Pazzi. E, questo, faceva parte delle gioie del giorno, insieme al dolce con le candeline e alla sicurezza, conservata per anni (stupore pur destinato a finire) che, quel giorno, niente di male poteva succederle.

Non sapeva pressoché nulla della santa, ma quel connubio tra il nome, Maddalena, – che identificava con la donna che Gesù chiama “Maria”, ridestando in lei il riconoscimento dell’identità di colui che le parla: “Rabbunì” – e la “pazzia”gliela la rendeva cara. Quel “de’ Pazzi” che solo al liceo comprese essere un cognome – e di che famiglia – da ragazzina aveva, per lei, una differente connotazione: come fosse legato, chissà, ad una particolare dedizione della santa a persone con problematiche mentali e, magari, di squilibri mentali con forte caratterizzazione sociale.

Avvenne poi che santa Maria Maddalena de’ Pazzi – con grande rincrescimento di Elisa – fosse sostituita, in quel preciso giorno, nel calendario, da santa Brigida. Nome che non le diceva nulla. L’unica Brigida che aveva conosciuto, da bambina, era una vecchiarella di cui si ricordava ancora un aneddoto che suscitava l’ilarità generale. “Non vedo – aveva urlato a chi metteva in dubbio la sua recente cecità – lo giuro su quel quadro della Madonna”, quadro che stava su una parete e che, per vederlo, bisognava avere occhi buoni. Niente, insomma, che potesse suscitarle grandi simpatie. Finché le capitò di andare in visita all’Eremo dei Camaldoli e di vedere le brigidine all’opera, così dolci, così accoglienti e le parve giunta l’ora di far pace col passaggio di testimone tra le due sante.

Cominciò a leggere un po’ di cose sia su santa Brigida che su santa Maria Maddalena de’ Pazzi. Donne di altre epoche. Con sensibilità relative ai loro tempi. Ma le apparvero entrambe grandissime. E desiderò scoprire se avessero qualcosa di particolare da dire proprio a lei.

venerdì 24 giugno 2022

Rammendi di vite qualsiasi: i miei racconti pubblicati da Diego Guida


 

Ho da qualche minuto in mano le prime copie di Rammendi di vite qualsiasi appena uscito dalla tipografia. Si tratta di una raccolta di racconti, scelti tra quelli che ho scritto nel corso dell’ultimo decennio. Sono ambientati quasi tutti in Calabria e, quasi tutti, hanno per protagonista una donna che prova a rammendare la propria vita.

Ringrazio di cuore l’editore Diego Guida, Anna Petrazzuolo e Raffaella Branca per la cura che hanno avuto per le mie parole e Cecilia Latella per la copertina.

Dedico questa pubblicazione alle donne e agli uomini dell’Ucraina che, resistendo eroicamente ad un’assurda aggressione, hanno indicato all’Europa la via di una nuova unità.

 

Ramm

 

Perché si scrive?

Per una o più ragioni, magari contraddittorie tra di loro.

Perché si ha qualcosa da dire e/o si cerca di chiarire a se stessi le proprie idee.

Per il traboccare e/o per il vuoto dei sentimenti.

Per raccontare ad altri e/o per fare compagnia a se stessi.

Per ricordare per sempre e/o chiudere con un ricordo.

Per farsi vedere e/o per nascondersi.

Per archiviare il passato e/o sopravvivere al presente e/o guardare al futuro.

Per rammendare la propria vita e/o quella degli altri.