giovedì 23 marzo 2023

Sull'utero in affitto

 


Ha giustamente notato Antonella Boralevi sulla Stampa come l’angolo di visuale – e di giudizio – cambi di molto se si usa l’espressione utero in affitto, maternità surrogata, gestazione per altri.

A me quella corretta sembra utero in affitto, e mi appare di tutta evidenza che la condanna non può che essere totale per una pratica che, in una certa forma, anche l’Antico Testamento conosce – vedi Agar che partorisce un figlio ad Abramo al posto della sterile Sara – e che, nel mio stesso paesino, non era del tutto sconosciuta agli inizi del secolo scorso e che, oggi – con tutto ciò che scienza medica, psicologia, sviluppo dell’umano che si accumula in noi, consapevolezza della dignità delle donne e dell'infinito valore di ogni nuovo essere  ci squadernano – dovrebbe far parte, anche nel pensiero, solo dei reperti storici, come, che so, la schiavitù.

 

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