venerdì 14 gennaio 2022

A margine di Annientare di M. Houellenbecq

 


Certo, sa scrivere. Seicento venti pagine scorrono in un lampo. E qui e là ci sono piccole perle. Ma non mi sentirei di parlare di un capolavoro e neppure di uno di quei libri che restano. Mi chiedo se non sia segno di debolezza della forza immaginativa – quella che fa sì che uno scrittore comprenda completamente la sua epoca e anticipi la/e successiva/e – il fatto che un romanzo – pubblicato all’inizio del 2022, i cui eventi si svolgono nel 2027 e nel quale c’è di tutto, amore, tradimenti, eros, morte, terrorismo e immigrazione, fede e ateismo, lavoro e vita privata, politica ed elezioni presidenziali – manchi di qualsiasi riferimento all’epidemia in corso, ai cambiamenti che, a tutti i livelli, sta producendo e che non sarà (sarebbe) possibile ignorare del tutto tra cinque anni.

Nessun commento:

Posta un commento