Lettere meridiane – Cento libri per conoscere
la Calabria, il volume di Francesco Bevilacqua, recentemente pubblicato da
Rubbettino – dopo un’interessante prima parte che ripercorre le modalità con
cui la Calabria si è ed è stata percepita nel tempo e una seconda di apparato
iconografico – si concentra sul commento di 100 testi calabresi. Testi
letterari in prevalenza, ma anche storici, geografici, sociologici,
antropologici: da Berto a De Martino, da Placanica a Gangemi, da Abate a
Zanotti Bianco, da Criaco a Isnardi, da Alvaro a Teti.
«Il libro – spiega l’autore nella sua
introduzione – vuol essere un aiuto per i lettori a districarsi nel mare della
pubblicistica ce riguarda la regione e, nello stesso tempo, una sorta di guida
ragionata (attraverso i commenti ai singoli libri proposti per la lettura alla
comprensione della realtà e dei problemi della Calabria, che sono anche, in buona
parte, i problemi del Sud Italia. (…) Cento volumi mi sono sembrati un numero
sufficiente per una piccola bibliografia (o biblioteca) essenziale per la
Calabria. Ovviamente non sostengo che per capire la Calabria sia necessario
leggere tutti e cento i libri da me indicati e nemmeno che basta leggere
proprio quelli. È certo però che bisogna leggerne almeno una parte, se davvero
si vuole esprimere giudizi meditati. Parlo di “commenti” piuttosto che di
recensioni, perché la mia intenzione è stata quella di raccontare la Calabria
attraverso i libri, non invece quella di fare analisi critiche dei singoli
titoli. (…) I libri commentati si susseguono secondo un ordine arbitrario ma
non casuale (…) per collegare e concatenare libri appartenenti a generi diversi
ma accumunati, magari, da un argomento o da riferimenti a temi specifici o
anche, semplicemente da una labile intuizione. Il tutto – continua Bevilacqua –
per rendere la lettura più simile a un cammino, a un percorso variegato,
durante il quale si scorge ora un paesaggio vasto e aperto ora uno stretto
sentiero, ora uno scorcio particolare.»
Una rassegna di carattere divulgativo; certo non
esaustiva e, magari, qui e là, discutibile per l’assenza di taluni testi o per
l’interpretazione dell’uno o dell’altro, ma di estremo interesse per vedere, in
un unico colpo d’occhio, come la Calabria, nell’ultimo secolo, si è raccontata.
Emerge una ricchezza che pochi conoscono e pochissimi immaginerebbero. La
Calabria si è detta – si è parlata, per parafrasare Alvaro – molto
di più di quanto di pensi e l’ha fatto con più forza e chiarezza e anche con
maggiore valore letterario di quanto le venga riconosciuto.
Il libro di Bevilacqua è una buona occasione per
ascoltarla e/o riascoltarla. Ma sul serio.
Dice Bevilacqua, dopo i (sentiti) ringraziamenti
di rito: «Ma lasciatemi indicare anche chi non ringrazio. Sono i miei
insegnanti di sempre, che non mi hanno mai raccontato nulla del mio paese,
della Calabria, della loro storia, che non mi hanno mai parlato di Alvaro, di
Levi, di Perri, di De Angelis, che non mi hanno mai detto nulla del Sud, che
hanno fatto come se il Sud non esistesse, come se si trattasse di
un’escrescenza accidentale della Nazione. Ma prima di loro – forse perfino
incolpevoli e inconsapevoli – non ringrazio tutti coloro che hanno
sistematicamente lasciato cancellare le culture, le identità, le civiltà locali
in nome di una fraintesa modernità, depurando all’uopo i libri di storia e di
letteratura, i testi e i programmi scolastici. Ecco, solo ora, posso dire di essermi
finalmente emancipato dalla barbarie della negazione di un’appartenenza e di
avere molti buoni motivi per dirmi grato di vivere in Calabria, nonostante
tutto.»
La cura dei mali della Calabria, per Francesco
Bevilacqua, consiste nella stessa cura. L’oikofilia, l’amore della casa
comune, è il modo di combattere l’amnesia dei luoghi e della storia, per
ritrovare un rapporto meno infelice con la natura e con la cultura.
I suoi cento libri sono una strada per conoscere,
capire, amare la Calabria. Conoscerla, capirla, amarla, tanto da prendersene
cura.
Questa recensione è apparsa su Zoomsud http://www.zoomsud.it/index.php/cultura/84914-recensione-lettere-meridiane-di-francesco-bevilacqua.html
L’autore sarà tra gli
animatori de I Giardini delle Esperidi,
una manifestazione culturale
ecosostenibile che si svolgerà tra Zagarise e la Sila dal 13 al 15
novembre.
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