Fine settimana bambino.
Il docufilm di Walter Veltroni, I bambini sanno. Sobrio, pulito, uno specchio in cui si riflettono pezzi di attuale società. Quel che prende di più è una terribile malinconia per l’eroica capacità dei bambini di accettare gli adulti, di reggere padri e madri con tutte le loro fragilità, errori e assurdità (magari mai diventati davvero grandi). Il loro stupore davanti al mare e il loro non stupore davanti al troppo male che gli tocca sopportare e il loro declinare (anche nonostante tutto) la parola futuro come speranza.
Il docufilm di Walter Veltroni, I bambini sanno. Sobrio, pulito, uno specchio in cui si riflettono pezzi di attuale società. Quel che prende di più è una terribile malinconia per l’eroica capacità dei bambini di accettare gli adulti, di reggere padri e madri con tutte le loro fragilità, errori e assurdità (magari mai diventati davvero grandi). Il loro stupore davanti al mare e il loro non stupore davanti al troppo male che gli tocca sopportare e il loro declinare (anche nonostante tutto) la parola futuro come speranza.
Anna,
l’ultimo libro di Niccolò Ammaniti, una favola nera con una luce di
speranza (tra l’altro collocata in Calabria). Non dimenticherò questa protagonista
ragazzina: «(Anna) … avvertiva che la vita è più forte di tutto. La vita non ci
appartiene, ci attraversa. La sua vita era la medesima che spinge lo
scarafaggio a zoppicare su due zampe quando è stato calpestato, la stessa che
fa fuggire una serpe sotto i colpi della zappa tirandosi dietro le budella.
Anna, nella sua inconsapevolezza, intuiva che tutti gli esseri di questo
pianeta, dalle lumache alle rondini, uomini compresi, devono vivere. Questo è
il nostro compito, questo è stato scritto nella nostra carne. Bisogna andare
avanti senza guardare indietro, perché l’energia che ci pervade non possiamo
controllarla, e anche disperati, menomati, ciechi continuiamo a nutrirci, a
dormire, a nuotare contrastando il gorgo che ci tira giù.»
***
L’intervista ad
Ermanno Olmi sull’ultimo numero della Lettura.
Non conoscevo I quattro libri di lettura di Tolstoj
e avrei voluto procurarmeli subito (ma in edizione con la prefazione del
regista pare non ci siano da nessuna parte).
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