Trovare, la sera, riposo in un letto di calde
coperte, risvegliarsi, al mattino, nel tepore
troppo bello da abbandonare – dolce
consolazione dell’inverno.
Odio chi produce dolore e sofferenza
che fanno di un piccolo piacere
di tutti il grande privilegio di alcuni.
Quanto gelo ha turbato le mie notti,
dalle piogge che cadevano sul campo rom
sulla strada della mia scuola alle onde
alte sui barconi dei migranti.
Oggi, più d’ogni altro, mi gela il gelo
di questo drammatico inverno ucraino.
(Stalin li massacrò di fame,
Putin vuole distruggerli di freddo e buio.)
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