Ieri sono iniziati, via web, grazie a Piccoli
Maestri, gli incontri con gli autori candidati al Premio Strega Giovani. Primo dibattito su La città sommersa di Marta Barone, presentata da Nadia Terranova. Nisida, che fa parte
della giuria da tre anni, ci ha partecipato: le ragazze in Istituto, col
direttore, Gianluca Guida, io da casa mia. Per me, è stata una grande emozione,
che si ripeterà per altri incontri via web con i ragazzi e le ragazze di
Nisida. Emozione intessuta di gratitudine e stima per chi, a Nisida, anche
nelle presenti circostanze, dà l’anima perché ragazze e ragazzi possano avere
una serena quotidianità, mantenendo anche traccia del collegamento con l’esterno.
Ma è anche l’occasione per una lode, che tutti i momenti di queste giornate impongono:
quella alla tecnologia. La nostra società, per evitare una Caporetto
totale, si è dovuta ritirare di
fronte ad un nemico tuttora più forte di noi. Di fronte al quale, l’unica
strategia possibile appare tuttora il ripiegamento nelle nostre case, per
prendere tempo in attesa che gli scienziati trovino mezzi e strumenti per un
attacco a tappeto e la politica riesca a trovare modo di contenerlo,
contemperando le esigenze della difesa della salute con quelle della ripresa
economica e sociale.
Solo lo sviluppo e la diffusione di forme di
tecnologia per anni e anni considerate foriere di decadimento (troppo tempo
passato al cellulare e sui social), oggi consentono di mantenere, nella
distanza fisica, non solo relazioni familiari e di amicizia, ma anche, in molti
campi, di continuare a lavorare e a studiare e, addirittura, a pregare in forme
comunitarie. Permettono di non rimanere bloccati nel presente, ma di guardare avanti.
Che in questa rete di futuro ci sia Nisida è un
segno di speranza di straordinaria bellezza.
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