Mi sono ingioiellata
di Saba,
i suoi versi si
sono chiusi in un anello
che il cuore custodirà
come tesoro prezioso.
Giugno di tanti anni
fa, diciamo dodici. Una delle tante visite in istituto. Eravamo nella zona pet
therapy, gli ospiti, il direttore, alcuni educatori, una collega, alcuni
ragazzi – di fronte a me V., cui, in cucina, a prendere il caffè, avevano fatto
troppe domande e s’era ombrato, ma adesso sorrideva di nuovo. C’erano delle
capre e mi venne naturale citare Saba*. L’idea del Parco cominciò, per me, così.
Giugno 2020. Inaugurazione
del Giardino dei poeti. Ci si colma di gratitudine per tanta bellezza. Ragazzi
e maestro giardiniere hanno riempito una delle aiuole (bellissimo nome con tutte le cinque vocali) di palloni caduti dal
soprastante campo di calcio. E di nuovo mi viene naturale citare Saba**.
Ragazzina, Saba mi ha
fatto innamorare di Trieste. Che avrebbe inciso anche in altro nella mia vita,
non l’avrei mai immaginato.
*Ho parlato a
una capra
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d’erba, bagnata
alla pioggia, belava.
Era sola sul prato, era legata.
Sazia d’erba, bagnata
alla pioggia, belava.
Quell’uguale
belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perchè il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perchè il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Questa voce sentiva
gemere in una capra solitaria.
In una capra
dal viso semita
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.
sentiva querelarsi ogni altro male,
ogni altra vita.
**Il
portiere caduto alla difesa
ultima
vana, contro terra cela
la
faccia, a non veder l’amara luce.
Il
compagno in ginocchio che l’induce
con
parole e con mano, a rilevarsi,
scopre
pieni di lacrime i suoi occhi.
La
folla - unita ebrezza - par trabocchi
nel
campo. Intorno al vincitore stanno,
al
suo collo si gettano i fratelli.
Pochi
momenti come questo belli,
a
quanti l’odio consuma e l’amore,
è
dato, sotto il cielo, di vedere.
Presso
la rete inviolata il portiere
-
l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima,
con
la persona vi è rimasta sola.
La
sua gioia si fa una capriola,
si
fa baci che manda di lontano.
Della
festa - egli dice - anch’io son parte.
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