«Ho
particolarmente sofferto per la chiusura prolungata, troppo prolungata delle
scuole, un danno per tutto il paese, ma soprattutto per il Mezzogiorno, dove ci
sarebbe bisogno di tempo pieno, altro che di chiusure. Ogni giorno in più senza
scuole, peraltro, è una ghiotta occasione offerta alla criminalità organizzata
per reclutare manovalanza, rischio alquanto sottovalutato dal dibattito
pubblico italiano. Le scuole sono la vera frontiera contro la malavita, la
camorra, la ‘ndrangheta, la mafia, e tenere i ragazzi in casa prima, per strada
poi, è il più grave errore educativo che potessimo commettere. Rappresenta inoltre
un serio problema per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano perché
alla fine il conto di questa scelta lo pagano quasi sempre – ingiustamente – le
mamme, sul lavoro e nella vita privata.» Matteo
Renzi, La mossa del cavallo, Marsilio.
Taddarita
è, in dialetto reggino, il pipistrello. Ma è, anche, la bambina vivace, che
sprizza energia da tutti i pori. Il brutto che diventa bello, il nero che sa di
morte che si fa arcobaleno d’allegria. Da chi porta malaugurio anche mortale (anche
quando nulla si sapeva del coronavirus) a un vortice di incontenibile vitalità.
Sono
a poco meno di metà del libro di Matteo Renzi. Sulle singole proposte ci sarà
tempo e modo di confrontarsi. Ma lo spirito de La mossa del cavallo è di quelli che fanno respirare: tirar fuori
dalla più grave catastrofe da molti anni a questa parte, l’entusiasmo, il
dinamismo, la creatività per un nuovo Rinascimento. Trasformare la possibile epocale
depressione economico-sociale nell’ambizione di un epocale nuovo sviluppo: di
una crescita umana e culturale, oltre che economica, sociale, tecnologica.
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