Insegnassi ancora, non
mi farei sfuggire il messaggio subliminale del ministero all’istruzione
(volutamente in minuscolo), che, con le rime
buccali, avrà voluto invitare alla poesia, magari con particolare
attenzione (ritorno?) ritorno alle (quasi) origini stilnoviste.
E, così, dopo un bel po’
di racconti, dedicherei lungo tempo alla poesia. Mettendo a corolla l’Infinito, che, per me, è la più bella
poesia di tutti i tempi e di tutti i paesi, e migliaia e migliaia di petali
intorno: che, per fortuna, poesie grandi non mancano, neppure nel nostro tempo.
Oggi, a Nisida –
madrina Angela Procaccini – s’inaugura un progetto maturato nel tempo: Il giardino dei poeti: una cava di
pozzolana, “recuperata” dai ragazzi e arricchita dalle mattonelle da loro
lavorate, diventata un quadro di Klimt e con un affaccio sul mare dedicato a Bonnefoy. Trenta brani di poesie (per ora), di poeti laureati e alcune scritte negli ultimi decenni da ragazzi e
ragazze dell’IPM, molte dedicate alle piante della flora mediterranea che
rendono così verde e profumata l’isola.
Parafrasando Kavafis e
la sua Itaca (la più bella poesia del
‘900?), e pensando anche ai tanti ragazzi/e che hanno iniziato un buon cammino,
oggi non posso che recitarmi:
Nisida ti ha dato
il bel viaggio/
senza di lei mai
ti saresti messo
in viaggio…
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