Sarà presto dichiarata beata suor Maria Laura Mainetti: papa
Francesco ha autorizzato qualche giorno fa la promulgazione del relativo
decreto.
Mi ha sempre colpito la figura di questa religiosa, completamente dedita alla sua missione,
uccisa venti anni fa in una sorta di assurdo rito a sfondo satanico.
Una brezza, leggera,
della sua santità ( non dubito che si arriverà a questa definizione) continuerà ad alitare anche su Nisida, dove fu
ospite una delle tre ragazze che la uccisero (e che ricordo com’era allora; non
ne so più nulla; ha, come le altre due, un nuovo nome).
Indipendentemente e,
magari, contro il suo volere (parlo di quello di allora), quella ragazza ha portato
anche nella piccola isola, tracce del sorriso buono di una suora che sapeva che
«i giovani sono poveri… Sì, perché spesso sono disorientati, sradicati,
plagiati, soffocano un grido di vita inespresso… Sento l’urgenza di
accompagnarli e di chiedere aiuto a Gesù, perché non hanno punti di riferimento».
Non so se i non pochi cattolici che operano a Nisida la considerano un riferimento importante (cosa che, in realtà potrebbe essere anche per chi non ha alcuna fede o ne professa di altri).
Io avverto il fascino di un profumo che, come puro regalo, lascia nell'aria scie di fiori semplici e preziosi.
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