martedì 28 luglio 2020

Libri per un'estate senza il Pellaro Liibri






Non ci sarà il Pellaro Libri Estate 2020.

Una decisione sofferta, che, al di là dei nostri desideri e della generosa disponibilità di Eva Nicolò, dirigentte scolastica dell'IC Cassiodoro-don Bosco, fa i conti con le non poche problematicità connesse al periodo che stiamo vivendo.
Torneremo sotto Natale? Non lo so. Forse noi, come tutti, dovremo trovare forme nuove – a metà tra il digitale e il fattuale? Oppure? – per incontrarci e riflettere insieme.

È un’estate strana, questa, che scorre su un doppio binario: la paura e la dimenticanza: come se il pericolo non ci fosse più e, nello stesso tempo, come se non ne potremo mai venire fuori. Arriveremo, speriamo presto, alla giusta sintesi di cautela e di azione.

Intanto, di libri se ne leggono sempre meno. E non è certo una buona cosa.

Ai reggini che, quest'agosto, volessero leggere e gradissero romanzi ambientati in Calabria e/o di autori calabresi  suggerirei:

Tibi e Tascia e La teda: un capolavoro, il primo; un testo molto bello il secondo: ripubblicati da Rubbettino per l’encomiabile ripresa di tutte le opere di Saverio Strati.

Il romanzo del casale di Giovanni Sapia: un romanzo a racconti ante litteram, anch’esso ripubblicato da Rubbettino, che qualcuno ha definito un nuovo Gattopardo, 

Cosa rimane dei nostri amori di Olimpio Talarico, edito da Aliberti: un libro che fa venire voglia di visitare Caccuri,  paese calabrese, che non conosco.

Stidduzzu di Simone Carullo, edito da Leonida: che ha il merito di portare all’attenzione un momento decisivo della storia di Pellaro, ovvero il distruttivo terremoto del 1908.

Non questa volta di Katia Colica, pubblicato da Castelvecchi: la città vista dal e nel carcere di San Pietro.

Lettere alla moglie di Hagenbach di Giuseppe Aloe, edito da Rubbettino: un romanzo sul dolore della mente che perde la memoria.

Salutiamo, amico di Gianfrancesco Turano, edito da Giunti: gran bel romanzo sui fatti del Boia di molla. 

Se volete leggerne uno solo, scegliete Turano: per il valore del testo e perché tratta di un evento decisivo del nostro passato recente e che continua a segnare il nostro presente. Magari, vi stimolerà a leggere anche altri libri sull'argomento (ce ne sono di interessanti): a capire meglio in che contesto siamo vissuti e viviamo. Magari, anche ad affrontare con intelligenza il prossimo futuro.

Tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, Reggio sarà chiamata a scegliere il nuovo sindaco. Una situazione certo ben diversa da quella dei moti di cinquanta anni fa: ma identica in un particolare. Non sarà una partita solo reggina. Perderla, per la città, sarebbe tragico, come tragico è stato l’esito complessivo di quella rivolta.





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