sabato 16 novembre 2013

Ditelo a Sofia di Magda Szabò





C’è una bambina a Budapest negli anni cinquanta. Ha appena perso il padre, comprensivo e affettuoso e vive con la madre, pedagogista che di bambini in carne e ossa coglie ben poco. Ha un obiettivo, trovare l’ultimo paziente di suo padre, quello che ha ascoltato le parole “Ditelo a Sofi”.

In un luogo in cui tutto appare grigio – la casa, il mercato rionale, il municipio, la scuola e i suoi scantinati – e ancora più grigie appaiono le persone, anche le migliori, vincolate come sono alla rigidità del sistema, funzionari integerrimi e anche sensibili ma come “contratti”,  con un quid che ne limita l’essere più profondo, Sofi è la bambina triste e seria, silenziosa e sensibile, responsabile e colorata.

Intorno alla sua ricerca di un affetto vero – di quelli che danno calore al cuore, spezzano la solitudine e fanno vedere i blu, i rossi, i gialli altrimenti ricoperti di grigio – saranno anche tanti altri a crescere: a cominciare dall’anziano usciere della sua scuola, per passare, attraverso alcuni personaggi minori, alla sua brava maestra che ha bisogno di una spinta per fare la scelta giusta e alla stessa madre.

Una scrittura che scava dall'interno i pensieri di grandi e piccoli e che, da una piccola vicenda, ricostruisce un mondo e fa emergere una necessità di tutti: il bisogno di un pizzico di sincerità e di comprensione, di sentirsi nell'abbraccio di un altro/a.

Ditelo a Sofia di Magda Szabò è pubblicato da Salani (trad A. Sciacovelli).

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