sabato 23 novembre 2013

Della difficoltà a leggere i giornali






Bisognerebbe iniziare la giornata con una doppia lettura, quella della Bibbia e quella del giornale, diceva il  maggiore teologo protestante del XX secolo, Karl Barth.

Dove il senso, naturalmente, è quello dell’assunzione della responsabilità dell’oggi alla luce del trascendente.

Ma la frase potrebbe essere gradita a chiunque, fede o non fede, abbia a cuore i giornali perché quel in una mano la Bibbia e nell’altra il giornale esalta la funzione della stampa, che ci dà elementi essenziali per rendere leggibile lo spazio e il tempo storici in cui si svolge la nostra vicenda personale.

Consulto parecchi giornali al giorno e, sul web, anche parecchie volte al giorno. Eppure più passa il tempo più ho difficoltà a leggerli, di carta o online che siano.   

Non  mancano certo singoli articoli più che interessanti, inchieste da seguire, commenti su cui riflettere. Ma i fatti, gli eventi passano ormai attraverso l’informazione capillare di quel giornalismo di tutti fatto dagli stati di fb, dai 140 caratteri di twitter o da qualsiasi altra forma di social. Mentre l’informazione più strutturata, quella in qualche modo ufficiale, dai grandi giornali in difficoltà economica alle aggregazioni più o meno spontanee che pullulano in internet, non sembra sempre esprimere una competenza di analisi, una capacità di sintesi, adeguate al livello delle attuali problematiche. Al contrario, ha contribuito e contribuisce non poco a fare di ciò che dovrebbe essere lasciato scorrere come effimero e/o meno importante l’asse portante di annosi temi di discussione.

Nella tiritera del troppo visto e sentito, nella serie di vecchi e nuovi cadaveri tenuti in piedi o mantenuti alla ribalta dai troppi titoli a nove colonne, negli scoop in ritardo di lustri, la stampa ci ha messo e ci mette del suo a far sviluppare una nausea del presente, che trova sbocco in un pensiero disarticolato, nella volgarità del linguaggio, nel livore rabbioso dei comportamenti piuttosto che in un po’ più di chiarezza e forza nell’affrontarlo.

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