giovedì 10 ottobre 2013

Le parole: dal Vajont a Lampedusa






Tra le ultime parole che ho sentito ieri sera ci sono state quelle di Marco Paolini, che raccontava la tragedia del Vajont – quelle tonnellate d’acqua che, per non per loro colpa ma per umane responsabilità, hanno ucciso duemila persone: da brivido.



Tra le prime parole che ho sentito stamattina, nella rassegna stampa radiofonica che mi accompagna nel tragitto verso il lavoro, ci sono state quelle del giornalista che riferiva dei morti, via via  ancora scoperti dai sub nelle acque di Lampedusa. 



Per la donna e il neonato legati ancora dal cordone ombelicale – per questo parto che avrebbe dovuto suggellare la raggiunta libertà di madre e figlio, insieme inghiottiti dall’acqua, ancora una volta per colpe non sue – che almeno qualcuno/a trovi parole che le onde trasmettano di mare in mare. Per sempre.

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