Parte d’una storia aspra e contraddittoria ma non conclusa, al centro di una conca di collinozze di fichi d’india e olivi, tra erbe e spine rugiadose di lenze sottratte al seccagno dalla fatica di generazioni: prima rigogliose, oggi quasi incolte, domani chissà.
Tacciono i pensieri, per non contaminare di parole questo silenzio assoluto, che respira d’infinito e d’eternità: appena ritmato dal cinguettio degli uccellini.
I rami secchi d’un mandorlo schiantati a terra sono tutti ingemmati: confettini bianco-rosa, oblunghi, si spingono, con umile coraggio, in avanti.
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