Non ci fossi in mezzo
anch’io, se fossi solo una spettatrice, parlerei senza remore di piccolo
miracolo calabrese.
Una scuola di periferia aperta
in un pomeriggio di vacanze natalizie, per un incontro che lega le attività
didattiche – il 22 novembre, la dirigente scolastica, Eva Nicolò, ha ricevuto,
al Senato, un premio per il progetto dell'Ic Cassiodoro-Don Bosco intitolato Piccolo compendio di letteratura calabrese – alla proposta di
discutere, a partire dai libri, della realtà locale e non solo, che ormai da
anni Giuseppe Laganà ed io proviamo a fare al territorio pellarese.
Tantissima gente, tanti
genitori, tanti insegnanti, tanti alunni, per raccontare il nostro passato (dalla
lavorazione del pane alla filatura della seta, dalla conservazione dei cibi all’allevamento
degli animali da cortile, dal sapone fatto in casa alla raccolta dei gelsomini),
ciò che del nostro passato è fissato nella nostra letteratura, e tutto ciò che
ancora dobbiamo recuperare per un’identità che non sia chiusura ad altri popoli
e culture, bensì apertura al presente e comune costruzione di futuro.
Grazie a Paolo Malara,
che ci ha offerto il pane da condividere e a Nino Ferrara che ha fissato in
immagini speciali un pomeriggio che vorremmo normale.
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