domenica 15 dicembre 2019

Conchiglie calabresi




Due notti fa c’è stata una furiosa tempesta di vento. Di quelle che tolgono il sonno e riempiono d’ansia: resisterà quella pianta? Che cosa volerà via dal balcone? Qualcuno si farà male? La mattina dopo, contando i danni, mi è venuto anche da sorridere. La mareggiata avrà portato conchiglie, mi sono detta.

Da quando mi ricordo, ho sempre raccolto conchiglie. Se sto in una spiaggia, i miei occhi vanno automaticamente a scovare anche l’unica, piccola, conchiglia nascosta nella sabbia o tra le pietre. Non so quasi niente di conchiglie. Ogni tanto compro qualche libro sull’argomento, lo sfoglio, lo chiudo e lo poso. Ma raccogliere conchiglie è, per me, pace e pienezza. Come entrare in una luce che allontana ogni dubbio: Dio c’è, la vita ha senso, il dolore troverà senso e riposo.



Terzultima domenica del 2019. Con l’Etna biancoazzurra al mattino e fiammeggiante al tramonto.
Erano anni che non raccoglievo tante conchiglie.

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