Conca di Occhio.
Il Natale che arriva dopo giorni di pioggia, mare mosso con onde alte e
vento forte/fortissimo, albeggia con la spiaggia ulteriormente ridotta e con le
barche che, per un pezzo, si appoggiano sul nulla (il pietrisco è stato mangiato dalle onde). Appare,
chiaramente, il rudere d’una casa.
Mi torna in mente l’infanzia, quando, questa, era una spiaggia di sabbia
bianca, finissima, con un canneto fitto e le brucare alte, che si adagiavano
flessuose sulle onde. E, nel mare, che era molto indietro rispetto ad ora,
emergevano case: resti del terremoto/maremoto del 1908.
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