lunedì 1 gennaio 2018

Un pomeriggio d'inverno, i libri e la Calabria







La sacrestia di una chiesetta di paese. Una ventina di persone, anzi un po’ di più, si confrontano su un libro. Il testo è molto noto e l’autore tra i più famosi scrittori italiani, ma non è questo che importa.

Quello che conta è che, in un pomeriggio gelido e piovoso di fine dicembre, nel rione di un quartiere periferico di Reggio, a San Filippo, delle persone mostrano piacere ad ascoltare qualcuno che parla di un libro e a discuterne insieme, amichevolmente, con in mano un bicchiere di the caldo e un pasticcino. Fanno rete di parole e pensieri: fanno comunità. Piccola, certo, ma preziosa.

L’incontro avviene in seguito ad un pomeriggio di letture natalizie – da Dickens, raccontato da Enrico Costa a Erri De Luca, raccontato da Ida Nucera, a Ungaretti, Quasimodo, Alvaro, Buzzati, Pasternak, Jimenez, Recalcati, letti da me e da Giuseppe Laganà – presso l’IC Cassiodoro-don Bosco di Pellaro, grazie alla disponibilità della Dirigente scolastica Eva Nicolò.

Come hanno rilevato le ultime statistiche, la Calabria è la regione in cui si legge di meno. Giustamente si chiede alla politica di rivolgere adeguata attenzione a questo problema: che non ha bisogno tanto di disponibilità finanziarie, quanto di intelligenza e di sensibilità.

Ma molto, moltissimo, può venire dalle scuole, che sono, in molte zone, l’unico presidio di effettiva presenza dello Stato e che, per questo, devono attivarsi nei confronti dell’intero territorio, coinvolgendo i genitori e, in generale, i cittadini.

E tantissimo può venire da piccole iniziative di associazioni e anche piccoli gruppi di persone. In piccoli spazi, a costo zero, parole e pensieri possono (ri)costruire un tessuto sociale smagliato, (ri)mettere in moto luoghi che non sembrano consapevoli d’avere un passato, tradizioni, competenze, energie che possono dare nerbo al presente e anche al futuro. 

Nessun commento:

Posta un commento