domenica 21 gennaio 2018

Da che parte stare





Immagine di copertina del libro di Bayard
Mi incuriosisce leggere sul Post http://www.ilpost.it/2018/01/22/pierre-bayard-carnefice-ribelle-seconda-guerra-mondiale/ che Pierre Bayard, “professore di letteratura francese all’Università di Parigi VIII e psicoanalista, ha fatto una specie di esperimento mentale per provare a capire come si sarebbe comportato se fosse stato un giovane uomo durante la Seconda guerra mondiale, da che parte sarebbe stato e come avrebbe agito. L’esperimento è un saggio, intitolato Sarei stato carnefice o ribelle? e da poco pubblicato in Italia da Sellerio, tradotto da Andrea Inzerillo.”

Da che parte sarei stata, come mi sarei comportata, è una domanda che talvolta mi faccio.

Con due risposte, forse tre.

La prima è che, fortunatamente, non sono stata tra i contemporanei e i conterranei di Gesù: non l’avrei mai seguito, sarei stata una brava ragazza, che non avrebbe oltrepassato i limiti storico-sociali che la circoscrivevano.

La seconda è che difficilmente sarei stata capace, nelle varie epoche, di quelle scelte e di quei gesti che, leggendoli o vedendoli ripresi in un film, in un’opera d’arte qualsiasi, mi fanno battere il cuore (come il cuore dovrebbe battere di fronte a chi, magari curando le ferite di chi nel mondo aumenta l’inumanità, al contrario accresce l’umanità di tutti).

La terza è che, oggi, proprio oggi, in me e di fronte a me sta la continua scelta tra il bene e il male, il giusto e l’ingiusto, il bello e il brutto, l’umano e l’inumano. Ed è proprio questa la scelta da non sbagliare.

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