Leggo, seguendo le indicazioni di Antonio D’Orrico
Ferragosto in giallo.
Ha scritto il critico del Corsera (domenica 28 luglio) che, nei racconti pubblicati da
Sellerio, “soprattutto abbiamo la conferma che il vicequestore Rocco Schiavone
di Antonio Manzini, è il poliziotto più moderno e controverso che c’è oggi in
Italia insieme al commissario Balistrieri di Roberto Costantini”.
Valutazione che non posso giudicare, poiché non ho
mai letto nulla di Costantini e il racconto pubblicato in questa raccolta è la
prima cosa che leggo di Manzini.
Divertita da un particolare minimo, ma assai
realistico, sul senso comune del
Paese.
Al vicequestore in odore di trasferimento dalla capitale, qualcuno
scrive, in via confidenziale e sgrammaticata, che non si spaventi troppo,
perché non andrà in Sardegna e “manco in calabbria”.
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