La liturgia
di domenica 28 luglio comprende un brano della Genesi (18, 20-32), quello di Abramo che contratta con Dio la salvezza di Sodoma e Gomorra in nome dei pochi giusti (50, 45, 40, 10) che vi abitano, che mi
sembra particolarmente consolante.
In un
mondo in cui sembra (stra)vincente il male, i giusti sollevano il mondo, salvano la storia.
Anche se sono pochi (e, in definitiva, in termini assoluti, Uno solo).
Insomma,
c’è speranza anche per i nostri non facili tempi.
Qualche
giorno fa, la liturgia prevedeva, come lettura del Vangelo, Mt 13, 1-9.
Mi sono
sembrati folgoranti i primi due righi (cui non avevo mai badato): Gesù seduto in riva al mare e poi sulla
barca, nel mare, che racconta una parabola “agricola” (il seminatore). Lo
stesso paesaggio, tra mare e campagna, del mio paese.
Nessun commento:
Posta un commento