sabato 1 dicembre 2012

Il prossimo inquilino di Palazzo Chigi


 
 
Cara Maria,

non ci sentiamo da molto tempo, ma, senza volere, a te ho pensato stamattina riflettendo tra me e me sul voto di domani.

Mi sono venute in mente tutte quelle nostre discussioni sulla politica, ai tempi del liceo. Discussioni acerbe e appassionate, con molte liti e lunghe lettere di spiegazioni delle nostre posizioni, che, tra l’altro, ci isolavano dalle nostre compagne. Chissà, magari, qualcuna di loro oggi segue la politica più di te e me messe insieme, ma, allora, in quella classe tutta al femminile, non era il loro massimo interesse.

Come ti puoi aspettare, ho votato, la scorsa domenica, alle primarie del centro-sinistra. Per la verità, mi è sembrato molto fastidioso firmare la condivisione del programma. Penso che, oggi come oggi, per la maggior parte delle persone, già è difficile condividere tutti i propri pensieri, figuriamoci un intero programma di partito e, per di più, di coalizione. Mi sono turata il naso e ho firmato, sapendo bene che da questa o quella posizione del centro-sinistra sono ben lontana, ma che ad esso mi lega una parte abbondante della mia storia e  quel particolare battito del cuore che qualcuno chiamava “il sogno di una cosa”, un po’ di giustizia e di uguaglianza su questa terra di dolori e di drammi.

Ma non sono certa che domani riuscirò a rimettere tra parentesi tutti i miei dubbi e le mie incertezze e fare un segno su una scheda. Il nodo, sai qual è?

E’ che io spero che, alle prossime elezioni, la maggioranza non resti certo quella che siede ancora in Parlamento né, tantomeno, abbiano troppo spazio nuovi, pericolosi qualunquismi, anzi  sia proprio quella di centro-sinistra.

Ma non riesco ad immaginarmi né Bersani né Renzi  (né, tantomeno, altri) Presidente del Consiglio. Fosse per me, senza se e senza ma, il Presidente del Consiglio sarebbe ancora il prof. Monti.

Vale anche per lui, quello che ti ho detto prima nei confronti dei partiti, anzi del Pd: non condivido tutto quello che ha detto o fatto in quest’anno di governo. Ma ha avuto un merito che mi sembra altissimo, anzi, lasciamelo dire, stratosferico: ha ridato dignità al nome Italia. Visto dov’eravamo precipitati, non era facile. Ora che abbiamo fermato l’inabissamento e possiamo, con duri sacrifici, risalire, come potremmo rinunciare ad una credibilità alta nel mondo come la sua?

E, tu, tu che pensi di fare, cara mia omonima?


ps ho scritto centro-sinistra col trattino, ma lo puoi leggere senza trattino, fa lo stesso, sono di quei particolari il cui supposto senso non riesce ad affascinarmi...
 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento