Non ho mai piantato nulla più che prezzemolo e basilico, rosmarino e salvia, maggiorana e timo; qualche pianta grassa; magari un gelsomino da balcone. Ma non vorrei lasciare questa terra senza aver piantato un albero.
Potrei piantare un mandorlo, o un bergamotto o un olivo, alberi che hanno radici profonde nel mio paesaggio interiore: verdi sistole e diastole dal mio primo all’ultimo respiro.
Ma, ora, è il carrubo che si diffonde, maestoso, nella mia mente, sulla scia di venti diversi, lievi fin quasi all’impercettibilità, e che, pure, mutano l’aria:
il figliuol prodigo del Vangelo di Luca – Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e… – immagine d’ogni possibile svolta esistenziale, di tutte le strade interrotte e riprese, d’ogni umano cammino;
mia nonna che preparava cataplasmi e decotti, bollendo scorze d’arance, uva passita, prugne, ciliegie secche, e carrube dolciastre;
le candeline dei miei dieci anni soffiate in una calabra via Carrubara (com’erano belli quei nomi di vie, di luoghi, legati alle piante: via Filici, ‘u Lintiscu, ‘u Liandru);
alcuni versi: il D’Annunzio dell’Alcyone – Settembre, son mature le carrube – più del Quasimodo del Lamento per il Sud – le cantilene dei carri lungo le strade/ dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie;
l’allegria bambina che mi prese quando, lontano dalla Calabria, in una boutique della frutta, mi trovai di fronte una sporta di quei baccelli simili a fave secche ma dal sapore di miele.
Ma il motivo più vero è un altro.
La pianta del carrubo, mi dicono, ci mette venti anni a “formarsi” e altri dieci a “incrementarsi”, (anche se poi ha un bel periodo di “maturità”, dai trenta ai duecento anni, e la sua fase di decadenza può essere piuttosto lunga, fino a settecento anni). Quindi, avrei ben scarse possibilità di vederne i frutti.
Sarebbe un gesto gratuito, di quelli che, nei periodi in cui al futuro si fa più fatica a crederci, ripetono che – nonostante, eppure, tuttavia – bisogna guardare avanti.
L’immagine è tratta dalla pagina fb del gruppo Amo la cucina calabrese di Rina Scalise
Pubblicato su Zoomsud col titolo Modesta proposta anticrisi: piantare carrubi
Nessun commento:
Posta un commento