“Servono insegnanti, educatori,
persone in grado di spiegare la differenza tra una battuta e una falsità. Tra un
ladro mafioso e un ladro per fame. Tra uno spacciatore e un drogato. Tra un
clandestino e uno scafista. Tra un ambizioso e un arrivista. Serve chi insegni
ai bambini che nella vita c'è il lavoro e c'è la conoscenza, esistono la natura
e i colori, la terra e il sole. Serve insomma restituire il piacere delle
priorità e delle differenze. Servono mille maestri nelle scuole elementari, più
utili di dieci premi Nobel in parlamento. Penso che sia importante spiegare che
costruire non significa comprare. Che parlare non significa ripetere. Io penso
che c'è tanto lavoro da fare per tentare di essere migliori di quella merda che
ci viene riproposta in tutte le salse e che è la massificazione del pensiero”.
Peppe Baldessarro.
C’è necessità – e tanta – di lavoro.
E c’è necessità di gente (della scuola, della cultura, della comunicazione,
dello spettacolo) che accenda la voglia di capire, la capacità di pensare, di
distinguere il bene dal male, l’essenziale dall’effimero, ciò che conta davvero
da ciò che può starci o non starci.
Più necessari del pane sono i
maestri elementari buoni e bravi, soprattutto, in alcune zone del paese e gli
educatori altrettanto buoni e bravi dovunque si trovino (nelle palestre, negli
oratori, nelle scuole medie e superiori). E quelli che fanno una tv che non
distrugge cuore e cervello. E chi, a ogni titolo, innesca reti positive.
La politica – il mondo dei
partiti – e la “società civile” – che quei partiti vota – deve cambiare
parecchio perché l’aria che si respira favorisca la diffusione di un pensiero libero,
intelligente e sensibile: all’altezza della complessità delle sfide che dobbiamo
quotidianamente affrontare.
Ho appena espresso (ore 7.15 del 16 gennaio) una idea simile sull'Agenda Monti:
http://www.agenda-monti.it/proposals/1229
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