All'inizio ufficiale della campagna elettorale della lista Monti, sul palco, al Kilometrorosso di Bergamo, c'era anche Katia Stancato.
Non la conosco personalmente, ma mi è sembrato che ne emergesse la stessa immagine garbata e sanguigna, "tosta e per bene", che occhieggiava dal suo Oltre la siepe che ho avuto modo di recensire così, per Zoomsud, esattamente 11 mesi fa, il 22 febbraio del 2012:
Un libro come una
boccata d’aria pulita. “Oltre la siepe” di Katia Stancato, edito
da Rubbettino, raccoglie sette storie di cui sono protagonisti uomini e donne,
preti e laici, calabresi di nascita
e/o di scelta che, guardando al di là del confine che, nel termine leopardiano,
limita la nostra visione, costruiscono, oltre la paura e gli stereotipi,
ragioni di speranza.
Proprio in quel
campo, il lavoro, che sembra o non esistere o essere sotto la cappa di una
diffusa illegalità oppure, sic et simpliciter, colonizzato dalla ‘ndrangheta.
Da mons. Bregantini, intorno a cui la Locride ha avviato l’esperienza
cooperativa, alla bergamasca Giusy Brignole che, a Paola, ha valorizzato un terreno
rimasto abbandonato per anni, scorrono le fatiche e i sorrisi, i problemi e le
emozioni di tanti piccoli “eroi del quotidiano”, che, seguendo la bussola del
cristianesimo, hanno provato e provano a creare valore sociale ed economico,
trovando anche, nella crescita comune, il loro spicchio di umana felicità.
“Uomini e donne di
questo Mezzogiorno – dice Katia Stancato – campioni di corsa a ostacoli, che si
allenano quotidianamente. Faticano il doppio, triplo, per realizzare
concretamente un progetto professionale e di vita. Dispongono di una grande
ricchezza soggettiva e oggettiva che, quando è utilizzata con coraggio,
intelligenza e sensibilità, produce valore. In quindici anni di lavoro al
servizio di Confcooperative e poi in quest’ultimo anno da Portavoce del Forum
del Terzo Settore, ho fatto i conti con grandi aspettative e visto nascere
tanti progetti, curandone la realizzazione e condividendone successi e
delusioni. In quest’avventura, ho incontrato centinaia di persone e scoperto un
giacimento di storie che aspettano di essere portate alla luce”. Perché “il
racconto non è la soluzione ma rende visibile l’esempio”.
Dal progetto Policoro
al Goel, dal marchio “Cangiari”, ai quattrocento ettari di “riso del Vescovo”:
tante storie di innovazione e di creatività, di recupero delle potenzialità
della tradizione innestate nelle modalità dell’economia contemporanea. Si fanno
belle scoperte, in questo libro. Magari – non né scritto da nessuna parte, ma
ne viene di conseguenza – anche i calabresi fisicamente lontani dalla Calabria
possono meglio indirizzare alcuni loro acquisti. Ma quello che resta di più
dalla lettura di Oltre la siepe, sono i volti di persone dalla forza gentile,
che non ignorano la drammaticità della situazione, ma vogliono trarre fuori la bellezza
presente anche lì dove sembrano dominare solo disagio e difficoltà: “Sono in
grado, infatti, di proporre un modello di economia diverso, in cui ricchezza
materiale e morale si legano insieme. Noi, sembrano dire, operiamo per
un’economia in cui le persone non sono ingranaggi ma valori di un percorso che
produce soddisfazione e benessere sociale, vera ricchezza”.
Immagino che, dopo la sua salita in politica, la domanda su come, dai germi nuovi e positivi sparsi qui e là, si possa (ri)costruire una Calabria all'altezza delle attuali sfide europee attuali sia diventata per Katia Stancato molto più stringente
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