Le uova ancora calde nella
paglia
strepita, starnazza. Se la
rincorri
goffamente sfugge in rumorosa
confusione di saltelli e
svolazzi.
Poi s’acquatta, le zampe
piegate
al corpo restringe le ali, pettina
le penne arruffate, il capo
rintana
nel collo pulsante: senza più
un verso.
Si ‘mbasuna. Quieta come
tortora
o colomba o altro povero
animale
umilmente consente al suo
destino.
In quel gesto vorrei
riconoscermi.
Nessun commento:
Posta un commento