Quella economica – pesante e
drammatica – non è l’unica.
Ce sono altre: crisi non meno,
se non più, gravi.
C’è una crisi morale proliferata
in diffusa corruzione. Quello che non andrebbe perdonato mai alla classe
dirigente degli ultimi decenni è aver favorito, ampliato, non sufficientemente
combattuto l’interesse privato, il sopruso, l’arroganza dei forti.
Personalmente, non perdonerò mai il (tantissimo) surplus di fatica che ho
dovuto fare a scuola solo per (provare a) parlare di temi relativi alla cittadinanza
attiva di fronte al marciume che si è via via accumulato nel nostro paese.
Con, all’interno, un’emergenza di
mancata educazione sentimentale, il cui effetto più sanguinoso è nell’ecatombe
di donne uccise dai partner (siamo arrivati a 100), ma che è anche causa di
orrori tipo i bambini violentemente contesi tra genitori in lite.
Ci sarebbe una riflessione
urgente, urgentissima da fare: sull’aria (quella delle idee; della cattiva tv;
dei giornali che inseguono il nulla… ecc. ecc.) che tutti noi respiriamo: sull’inquinamento
dei pensieri, dei sentimenti che colpisce soprattutto chi non ha sufficienti
strumenti culturali e/o di saggezza morale per contrastare il troppo brutto che
continua a prosperare.
Il bel volto di Carmela Petrucci, cui sono stati tolti i tanti giorni che avrebbe potuto vivere, dovrebbe essere per noi il coltello che, girandosi e rigirandosi nella carne, ci faccia - finalmente - iniziare a VEDERE.
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