sabato 2 giugno 2012

La Repubblica e le donne


Delle 21 donne sui 558 eletti all’Assemblea Costituente nessuna era calabrese.

E, tra le votanti, la stragrande maggioranza, il 2 giugno del 1946, votò per la Monarchia.

Non poteva esserci scelta diversa in una terra ad economia agricola e tassi d’istruzione molto bassi, dove, in tantissime case, appariva già ben strano che alle donne fosse stato riconosciuto il diritto di voto.

Se proprio dovevano, certo era inconcepibile che votassero per una forma istituzionale per cui si erano battuti soprattutto i socialcomunisti, avvertiti, all’epoca, come forze pressoché diaboliche, mentre non solo il concetto di re appariva, attraverso le metafore religiose, molto più comprensibile, ma le stesse figure dei re - Vittorio Emanuele III, prima, Umberto II, poi, anche se per pochissime settimane - erano in qualche modo familiari, per non parlare della simpatia che, soprattutto nei luoghi del tragico terremoto del 1908, si era guadagnata la regina Elena con le sue sincere lacrime di compartecipazione.

Chissà quante, in Calabria, votarono per la Repubblica. Quali erano le loro rabbie, le loro speranze, le loro inquietudini, e le loro attese. Se solo gettavano il cuore oltre l’ostacolo per un intuito che le spingeva ad un gesto d’autonomia o erano consapevoli di stare contribuendo ad una svolta storica.
Per quanto numericamente poche, anche loro hanno dato vita alla nostra Repubblica.

Che fa 66 anni.
Ovvero: è molto giovane e ha una lunga strada davanti a sé.


Vorrei aggiungere a quanto pubblicato su Zoomsud due cose:

- se c'era un anno in cui è indispensabile ricordare questa data, è proprio questo difficilissimo 2012: per rammentare da dove siamo partiti e, quindi, da dove possiamo ripartire;

- se c'è una data che alle donne italiane deve essere particolarmente cara è il 2 giugno, quando, per la prima volta, sono diventate cittadine a pieno titolo: un cammino che, in parte, resta ancora da compiere (vedi la tuttora scarsa presenza femminile agli alti livelli istituzionale, nelle assemblee elettive ecc. ecc) 


 

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