Leggere è sognare per mano
altrui. F. Pessoa
Forse
è l’esigenza di sognare con mano propria che fa scrivere tanti libri. In Italia
c’è più gente che scrive rispetto a quella che legge, tanto che, talvolta, si
direbbe che neppure chi scrive si legga.
Che
si scriva tanto va bene; in certi casi, quando la scrittura ha valore di
autoterapia, addirittura benissimo. Che si pubblichi tanto un po’ meno: manca
un filtro adeguato, c’è troppo ciarpame nelle librerie, ma chi può mai dirlo in
termini assoluti? Talvolta una frase mal scritta di un pessimo testo colpisce
più delle cesellate parole di un capolavoro.
La
cosa che proprio non si regge è che tanti, troppi, si considerino
scrittori/scrittrici.
Quale
mai bravo professore di filosofia direbbe di sé: sono un filosofo? E, così, non
basta un libro pubblicato, e, talvolta, neppure dieci o più, per trasformarsi,
necessariamente, in Scrittori.
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